Vai al contenuto

Che commissione prendono le agenzie immobiliari milanesi?

Una delle domande fatte più di frequente da chi vuole vendere casa è: qual è il giusto livello di commissioni che dovrebbe prendere una buona agenzia immobiliare a Milano?

Oppure, in termini più pratici, quanto prende in media (anche se comunque troppo per definizione) un mediatore immobiliare?

Sottolineiamo che si tratta di una domanda che si pone il venditore e non l’acquirente.

È infatti il venditore che affida il mandato di vendita all’agente: è lui/lei che sceglie.

Lato venditore

La situazione di Milano è abbastanza chiara.

La maggior parte delle transazioni residenziali gestite da agenzie prevede:

    • una commissione del 3% a carico del venditore,
    • una commissione del 3% a carico dell’acquirente.

In totale il 6% sul prezzo pattuito di compravendita: questo è lo standard e la norma.

Vediamo ora le eccezioni.

Monolocali e box al 4?

Alcune agenzie si fanno pagare il 4% (e oltre) nel caso di monolocali o piccoli appartamenti e box.

La spiegazione che le agenzie danno è che per vendere un piccolo appartamento od uno grande si fa lo stesso sforzo e si hanno gli stessi costi (per l’agenzia) e quindi è giusto differenziare le tariffe.

La nostra opinione è che a Milano questa motivazione abbia poco senso.

A Milano un monolocale si vende per cifre che in molte altri parti d’Italia consentono di acquistare un trilocale.

I prezzi sono alti e non ci sembra che queste stesse agenzie, che chiedano molto per appartamenti di piccola pezzatura, poi richiedano di meno quando vendono un cinque locali.

Agenzie a zero commissioni (lato venditore)

Ci sono poi molte agenzie che chiedono zero commissioni ai venditori, e si fanno pagare solo dagli acquirenti.

La motivazione è prettamente commerciale.

È più facile prendere il mandato di vendita quando si propone di farlo senza costi: a nessuno piace pagare qualcosa quando si può ottenere la stessa cosa gratis.

Il problema è: si tratta effettivamente della stessa cosa?

Cioè, in altre parole, come fa l’agenzia a farsi pagare di meno è ad offrire lo stesso servizio delle altre?

Prima di essere dubbiosi, sottolineiamo che possono esserci due ottimi e giustificati motivi per offrire questo sconto.

Li elenchiamo di seguito:

1. Si tratta di una nuova agenzia che desidera farsi velocemente una posizione sulla piazza, e per farlo deve avere in fretta appartamenti da vendere.

In questo caso è accettabile lavorare con margini più bassi, almeno inizialmente.

Più che di uno sconto si tratta quindi di una forma di investimento sulla crescita futura.

2. Un altro buon motivo è che si hanno effettivamente costi inferiori ai concorrenti.

Ad esempio il negozio su strada è di proprietà di un socio e non c’è da pagare un affitto.

Oppure l’agenzia non è affiliata ad alcun network di franchising e quindi non deve pagare le royalties all’affiliante.

In altri casi possiamo solo supporre che verranno fatti dei risparmi sulle spese sostenute per vendere le case, con potenziale detrimento per il venditore, ad esempio nella celerità di vendita o nel numero di visite che si riuscirà ad ottenere.

Una possibile problematica relativa agli incarichi a zero costi è che l’agenzia è in qualche modo incentivata a recuperare il mancato introito dal lato venditore appoggiando le richieste di ribasso degli acquirenti, allo scopo di accelerare la chiusura delle trattative e incrementare la numerosità delle vendite, anche se a scapito dell’obiettivo di massimizzare l’incasso dei venditori.

In sostanza c’è il rischio per il venditore di pagare il minore esborso diretto con un prezzo di chiusura inferiore a quello ottimale.

Lato acquirente

Passiamo ora alla controparte.

L’acquirente che sta cercando casa normalmente dedica tutte le proprie risorse di tempo e attenzione a trovare l’appartamento giusto.

Poi quando l’ha trovato scopre quanto gli costerà l’agenzia immobiliare che lo tratta.

E aggiunge questa spesa al prezzo della casa, al costo del notaio, alle spese di ristrutturazione necessarie e agli altri mille costi che l’acquisto di una casa comporta.

Il tutto per vedere se può arrivarci coi soldi di cui dispone (incluso l’importo di mutuo che la banca gli concede) e quanto deve trattare sul prezzo.

In sostanza per l’acquirente il costo dell’agenzia è un dato esterno su cui non ha controllo diretto e che concorre a determinare la spesa totale assieme alle altre voci.

Falsi risparmi

Quando si compra (o cambia) casa bisogna mettere in conto che ci saranno molti costi: alcuni nascosti e tutti più alti del previsto.

Risparmiare sulle commissioni è quindi un obiettivo legittimo, specialmente in località come Milano dove il prezzo delle abitazioni è divenuto insostenibile per molte famiglie.

Questo risparmio va però inquadrato all’interno di una problematica più generale di qualità del servizio: tutti conoscono qualcuno che ha avuto brutte esperienze con agenzie immobiliari poco capaci.

Quando si sceglie si deve puntare sulla professionalità e selezionare agenzie che (per esperienze di conoscenti o per giudizio personale) possano offrano una prospettiva di tranquillità e sicurezza in una transazione così importante per noi e per la qualità della nostra vita nei prossimi anni.


Le compravendite immobiliari a Milano calano del -10,4% rispetto a 12 mesi fa

L’Osservatorio del mercato immobiliare (OMI), curato dall’Agenzia delle Entrate, ha pubblicato la sua analisi periodica del mercato residenziale italiano, aggiornata al primo trimestre 2024.

Le compravendite di abitazioni a Milano sono state nel 1° trimestre 2024 pari a 5.141 unità abitative.

Vista la stagionalità delle vendite immobiliari il dato significativo da prendere in considerazione è la media trimestrale destagionalizzata del periodo 2° trimestre 2023 – 1° trimestre 2024, pari a 6.013 compravendite.

Nei 4 trimestri immediatamente precedenti (1° trimestre 2023 – 4° trimestre 2023) il dato destagionalizzato è stato di 6.208 transazioni.

Nei 4 trimestri di esattamente un anno prima (2° trimestre 2022 – 1° trimestre 2023) le transazioni destagionalizzate risultavano pari a 6.710 unità.

Il trend delle compravendite risulta pertanto in discesa sia rispetto al trimestre precedente (-3,1%) sia, soprattutto, rispetto alla situazione di un anno fa (-10,4%).

Compravendite città di Milano dal 2003 al primo trimestre 2024 Compravendite città di Milano dal 2003 al primo trimestre 2024


Nuda Proprietà, quanto prendo se la vendo?

Quando si ha una certa età si ha spesso bisogno di una rendita aggiuntiva rispetto alla pensione per conservare il tenore di vita di quando si lavorava.

Le spese non diminuiscono, anzi quelle sanitarie e di assistenza crescono a dismisura.

Un modo per avere un capitale finanziario aggiuntivo a disposizione è quello di vendere la nuda proprietà dell’appartamento in cui si vive, mantenendo l’usufrutto sullo stesso.

Cioè continuando a viverci o, nel caso, dandolo in affitto fino al momento della morte.

In caso di coppia fino al decesso del coniuge sopravvissuto.

Quello che ci interessa ora è una cosa precisa e il punto di partenza di ogni decisione a riguardo: quanto incasserei dalla vendita della nuda proprietà di casa mia?

Per rispondere a questa domanda abbiamo analizzato le offerte di vendita di appartamenti in nuda proprietà presenti sui principali portali immobiliari.

Per ognuno abbiamo confrontato il prezzo richiesto al prezzo da noi stimato come “normale” per quell’immobile; tenendo conto di zona, numero di locali, metratura, piano, condizione manutentiva, numero di bagni ed altro.

A tale riguardo abbiamo utilizzato un nostro modello di valutazione proprietario che ci fornisce dati piuttosto attendibili.

Abbiamo naturalmente provveduto anche ad eliminare alcune inserzioni palesemente errate o fuori mercato.

La maggior parte degli usufruttuari ha un’età compresa tra i 66 e i 98 anni.

Il lavoro svolto ha dato i suoi frutti: adesso sappiamo calcolare, con un’ottima approssimazione, il valore della nuda proprietà di un appartamento, partendo dal suo valore di mercato e sapendo l‘età dell’usufruttuario.

L’età cioè del vecchio proprietario che ha venduto la nuda proprietà a terzi ma continua ad averne il possesso e uso.

In caso di coppia si fa riferimento al più giovane dei due.

Il numero magico è 0,8% (in realtà ci è venuto 0,794%, ma a tutti i fini pratici non c’è differenza).

La formula da utilizzare è: [ETA’ X 0,8 X VALORE DI MERCATO DELL’APPARTAMENTO (libero)] / 100

Ad esempio se siete una coppia di 70 e 72 anni e possedete una casa valutata 300.000 euro, il calcolo da fare è:

70 anni X 0,8 X 300.000 euro / 100 = 168.000 euro

Questa è la cifra che potreste ottenere dalla vendita della nuda proprietà della vostra casa.

Cifra che andrà a rimpinguare il vostro conto in banca ma che non vi costringerà a cambiare casa e abitudini.

Per essere precisi il valore calcolato può subire oscillazioni che abbiamo calcolato paro a un più o meno 10%.

La cifra esatta potrebbe arrivare fino a 184.000 euro o scendere a 151.000 euro: è impossibile essere più precisi.

Risulta evidente che l’argomento è di grande interesse per un numero crescente di proprietari di casa, e lo sarà sempre di più in futuro.

In special modo a Milano, dove l’elevato prezzo degli appartamenti rende particolarmente attraente la prospettiva di estrarre liquidità dalla propria abitazione attraverso la vendita della nuda proprietà.

Affronteremo in un altro articolo in maniera più approfondita la tematica dell’usufrutto e della nuda proprietà.

Per adesso potete già calcolarvi da soli, col sistema che abbiamo fornito, quanto potete attendervi dalla cessione della nuda proprietà di casa vostra.


I prezzi delle case dei quartieri di Milano (giugno 2024)

Milano Vende Casa ha analizzato in dettaglio gli annunci di vendita di immobili residenziali milanesi pubblicati sui principali portali nel corso del mese di giugno 2024, zona per zona.

In 49 zone (sulle 144 in cui abbiamo suddiviso il comune di Milano) il numero di inserzioni è risultato insufficiente per arrivare ad una stima attendibile.

Qui di seguito i dati mediani delle rimanenti 95 zone per le quali i dati sono (relativamente) affidabili.

  • 10 zone di quartieri alti 7.975 – 10.588 euro/mq
  • 22 zone di quartieri medio-alti 6.129 – 7.865 euro/mq
  • 25 zone di quartieri medi 4.561 – 5.909 euro/mq
  • 27 zone di quartieri medio-bassi 3.407 – 4.500 euro/mq
  • 11 zone di quartieri bassi 2.560 – 3.277 euro/mq

Affidabili non vuol dire precisi.

Ogni casa ha proprie caratteristiche e la variabilità del prezzo al mq (all’interno della stessa zona) si aggira attorno al +/-9%.

Ricordiamo inoltre che si tratta di prezzi “richiesti” dai venditori e non di prezzi effettivi di “chiusura trattative” concordati con gli acquirenti.

A Milano il margine di trattabilità è normalmente compreso tra -5% e -11%, a seconda delle diverse situazioni relative agli immobili, ai venditori e agli acquirenti.

Combinando “variabilità” e “trattabilità” i prezzi effettivi normali delle transazioni presentano un range compreso tra un minimo del -19% ed un massimo del +4%.

Facciamo un esempio usando i dati di questa rilevazione.

Se intendi acquistare nella zona Barona, dove il prezzo richiesto mediano è pari a 4.925 euro al mq, l’appartamento che ti interessa potrebbe costarti, al termine delle contrattazioni pre-vendita, da un minimo di 3.990 euro/mq (-19%) ad un massimo di 5.120 euro/mq (+4%).

Zona – Prezzi al mq

  1. Turati 10.588
  2. Duomo 10.148
  3. Moscova 9.720
  4. Carrobbio 9.046
  5. Piave – Tricolore 8.551
  6. Garibaldi – Corso Como 8.545
  7. Missori 8.500
  8. Vercelli – Wagner 8.038
  9. Indipendenza 7.988
  10. Paolo Sarpi 7.975
  11. Guastalla 7.865
  12. Morgagni 7.800
  13. Quadronno – Crocetta 7.716
  14. Corso Genova 7.669
  15. Sempione 7.617
  16. Ticinese 7.568
  17. Amendola – Buonarroti 7.545
  18. Porta Romana – Medaglie d’Oro 7.466
  19. Repubblica 7.466
  20. Porta Venezia 7.462
  21. Isola 7.333
  22. Bocconi 7.000
  23. Dezza 6.875
  24. Cadore 6.709
  25. Buenos Aires 6.704
  26. Solari 6.636
  27. Plebisciti – Susa 6.385
  28. Monte Rosa – Lotto 6.346
  29. Washington 6.341
  30. Centrale 6.276
  31. Corso San Gottardo 6.250
  32. Pezzotti – Meda 6.129
  33. Navigli – Darsena 5.909
  34. Cenisio 5.829
  35. Montenero 5.817
  36. Zara 5.786
  37. Famagosta 5.652
  38. Lodi – Brenta 5.646
  39. Cascina Merlata – Musocco 5.583
  40. Città Studi 5.578
  41. Maggiolina 5.544
  42. Casoretto 5.418
  43. Martini – Insubria 5.368
  44. Argonne – Corsica 5.363
  45. Gambara 5.077
  46. Ripamonti 5.003
  47. Pasteur 4.990
  48. Portello – Parco Vittoria 4.969
  49. Barona 4.925
  50. Monte stella 4.877
  51. Farini 4.825
  52. Rovereto 4.700
  53. Turro 4.687
  54. Tre Castelli – Faenza 4.652
  55. Lambrate 4.603
  56. Precotto 4.587
  57. Bande Nera 4.561
  58. Piazza Napoli 4.500
  59. Quartiere Feltre 4.499
  60. San Siro 4.479
  61. Cascina dei Pomi 4.375
  62. Giambellino 4.339
  63. Ghisolfa – Mac Mahon 4.334
  64. Vigentino – Fatima 4.333
  65. Cermenate – Abbiategrasso 4.326
  66. Bignami – Ponale 4.302
  67. Lorenteggio 4.277
  68. Parco Trotter 4.264
  69. Gorla 4.259
  70. Piazzale Siena 4.235
  71. Quintosole – Chiaravalle 4.171
  72. Affori 4.155
  73. Dergano 4.074
  74. Corvetto 4.048
  75. Udine 3.990
  76. Greco – Segnano 3.977
  77. Primaticcio 3.973
  78. Crescenzago 3.932
  79. Bovisa 3.770
  80. Certosa 3.538
  81. Niguarda 3.524
  82. Quartiere Forlanini 3.521
  83. Cimiano 3.466
  84. Quartiere Adriano 3.407
  85. Viale Ungheria – Mecenate 3.277
  86. Gratosoglio 3.125
  87. Prato Centenaro 3.073
  88. Trenno 3.043
  89. Santa Giulia 3.011
  90. Bisceglie 2.924
  91. Vialba 2.915
  92. Gallaratese 2.777
  93. San Carlo 2.753
  94. Quarto Cagnino 2.603
  95. Baggio 2.560

Il prezzo delle case a Milano sale a 5.165 euro/mq (giugno 2024)

Milano Vende Casa ha analizzato gli annunci immobiliari di vendita di appartamenti liberi (non nuovi) apparsi nel corso del mese di giugno 2024.

Il prezzo mediano (al metro quadrato) “richiesto” a Milano a giugno 2024 è stato di 5.165 euro/mq, in crescita del +1,6% rispetto al mese precedente (5.084 euro/mq)

Da tale prezzo va normalmente sottratto un margine di trattabilità, che stimiamo compreso tra -5% e -11%, a seconda delle diverse situazioni relative agli immobili, ai venditori e agli acquirenti.

Il prezzo effettivo mediano si riduce quindi ad un valore compreso tra 4.597 euro/mq e 4.907 euro/mq.

La nostra stima relativa alle 144 zone in cui abbiamo suddiviso la città (e per le quali il numero di transazioni è sufficiente per estrapolare una stima affidabile) vede un prezzo richiesto al mq compreso tra un massimo di 10.588 euro/mq in zona Turati ed un minimo di 2.560 euro/mq in zona Baggio.

N.B. Utilizziamo come parametro di stima la mediana dei prezzi (invece che la media dei prezzi) perché non risente dell’effetto distorsivo costituito dagli immobili venduti a prezzi estremi, non rappresentativi della normale situazione di mercato.

Per calcolarla si mettono in ordine i prezzi, dal più basso al più alto: la mediana è il valore che si colloca esattamente a metà.