Dipende da chi ti sta vendendo l’immobile.
1. Da Privato
Se chi vende la casa è un privato, allora sì, paghi l’imposta di registro e non paghi l’IVA.
L’imposta di registro è del 9% (se si tratta di prima casa hai un’aliquota ridotta al 2%), ma l’imposta non può mai essere inferiore a 1.000 euro.
L’imposta di registro non viene calcolata sul prezzo di acquisto, ma in base al valore della rendita catastale, secondo la seguente formula:
- Rendita catastale (non rivalutata) x 115,5 volte, se prima casa.
- Rendita catastale (non rivalutata) x 126 volte, se non prima casa.
Tale calcolo dà normalmente un valore inferiore al prezzo di mercato e quindi l’incidenza effettiva dell’imposta di registro (rispetto al prezzo concordato) è normalmente inferiore al 9% o 2% teorico.
Oltre all’imposta di registro paghi anche l’imposta catastale di 50 euro e l’imposta ipotecaria, sempre di 50 euro.
2. Da Impresa
Se invece compri la casa da un’impresa (entro i 5 anni successivi alla costruzione o ristrutturazione, cioè quasi sempre), allora paghi l’IVA.
- Se si tratta di prima casa (non di lusso) si applica l’aliquota IVA del 4%
- Se non è prima casa (non di lusso), si applica l’aliquota IVA del 10%.
- In caso di abitazione di lusso (categorie catastali A1, A8, A9), si applica l’aliquota IVA del 22%.
Devi poi aggiungere lo stesso l’imposta di registro, ma fissata a 200 euro.
Per finire c’è ancora l’imposta catastale di 200 euro e l’imposta ipotecaria, sempre di 200 euro.